Mentre la saga di Hunger Games procede verso il suo finale, e se l’ultimo capitolo , The Hunger Games : Il canto della rivolta – I è una indicazione, questa serie non è in fase di raffreddamento, ma anzi si sta surriscaldando.
Katniss e la sua squadra sono tornati, insieme ad alcuni volti nuovi , solo che questa volta non stanno massacrando tributi in nessuna prefabbricata foresta primordiale, ma invece si armano contro il governo e lottano per la loro libertà . All’inizio Katniss, che alla fine dell’ultimo film ha capito di essere la principale giocatrice di una lunga e pianificata ribellione, è stata ufficialmente incaricata per guidare la rivolta, così come stella in una serie abilmente promotrice di battaglie, progettate per mandare la cittadinanza oppressa in delirio. Lei accetta di partecipare, anche se , in un primo momento, a malincuore ma ad una condizione, ovvero che i suoi superiori liberino i tributi tenuti prigionieri a Capitol City, tra cui Peeta; le viene dato il suo compito, armata con una nuova attrezzatura di frecce espolsive, e poi se ne va.
Jennifer Lawrence , affidabile sempre come la stessa ghiandaia imitatrice, Katniss Everdeen, è forte, eroica e furiosa;
Liam Hemsworth come Gale, il suo ragazzo tornato a casa , è tranquillamente leale e ha alcuni momenti belli e anche duri che lo riguardano; Donald Sutherland, che riprende il suo ruolo di malvagio presidente Snow , è viscido come sempre; e Jeffrey Wright come patito di tecnologia che abbiamo incontrato negli ultimi film, l’ultimo Phillip Seymour Hoffman profondamente integrato come ribelle sotto copertura su Plutarco , e soprattutto Julianne Moore, le sue famose lunghe trecce rosse, grigie e disadorne, e il suo contegno perfettamente in sintonia con il suo personaggio , leader della resistenza Alma Coin. Sono tutti fantastici .
I fan che temono che Il canto della vittoria possa essere poco più di un’esibizione per il capitolo finale , che potrebbe non contenere vera energia o azione, non devono preoccuparsi : ce ne è in abbondanza . Katniss stessa non partecipa in gran parte, per una volta è più osservatrice di sempre, ma perché cavillare? In una serie ben ritmata e avvincente, spesso con scene da voltastomaco, passando dalla preparazione della guerra per il campo di battaglia e di nuovo, il regista Francis Lawrence fa un lavoro magistrale e mantiene l’ azione in movimento ad alta velocità; Non riuscivo a staccare gli occhi dallo schermo .
Gli effetti speciali, anche, con tutti gli edifici che esplodono, i paesaggi di terra bruciata, terribili e strazianti deserti sono stupefacenti. Complimenti al team di progettazione per la creazione di un look che, mentre è un grido lontano da quello che abbiamo visto nei primi due film, è spettacolare a sé stante .
Uno in più da vedere.
Tenetevi forte fan di Hunger Games. Il divertimento è solo all’inizio .
RECENSIONE CINEMATOGRAFICA di Stuart R. Brynien, New York
TRADUZIONE di Lorenzo Crestani, Milano