CENERENTOLA E IL SUO STRAORDINARIO MESSAGGIO DI CORAGGIO E GENTILEZZA

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“E’ impossibile pensare a Cenerentola senza pensare alla Disney e alle immagini senza tempo con le quali tutti siamo cresciuti. Quei classici momenti sono irresistibili per un regista”.

Questo viene dichiarato da Kenneth Branagh che ha magicamente diretto questo film, scritto da Chris Weitz e ispirato dalla fiaba di Charles Perrault.

Prodotto da David Barron, Simon Kinberg and Allison Shearmur per Walt Disney Pictures, la storia del film ripercorre le disavventure della giovane Ella, il cui padre, un mercante, si risposa in seguito alla tragica scomparsa della moglie. Dedita a sostenere l’amato padre, Ella accoglie di buon animo la matrigna Lady Tremaine e le sue figlie, Anastasia e Genoveffa, nella propria casa. Quando il padre di Ella muore improvvisamente e tragicamente, la giovane si ritrova alla mercé di una gelosa e crudele nuova famiglia. Ridotta, infine, a niente più che una povera serva ricoperta di cenere, ad Ella viene crudelmente affibbiato il nomignolo di Cenerentola. La ragazza potrebbe facilmente perdere ogni speranza, tuttavia, nonostante la crudeltà riservatale, Ella è determinata ad onorare le ultime parole della madre morente, di “si corraggiosa e sii gentile”. Ella non cederà alla disperazione, né disprezzerà coloro che si approfittano di lei. E’ allora che incontrerà un audace sconosciuto nel bosco. Inconsapevole che egli sia in realtà un principe e non semplicemente un dipendente del palazzo, Ella finalmente sente di aver incontrato un’anima gentile. Tutto ad un tratto sembra che le sue sfortune siano destinate a cambiare quando il palazzo fa recapitare un invito aperto a tutte le ragazze del regno per partecipare a un ballo, risollevando le speranze di Ella di incontrare nuovamente l’affascinante “Kit”. Purtroppo la matrigna le proibisce di parteciparvi e crudelmente le distrugge l’abito da ballo, ma come in tutte le belle fiabe, l’aiuto è dietro l’angolo: una gentile mendicante si fa avanti e, con l’intervento di una zucca ed alcuni topolini, trasforma la vita di Cenerentola per sempre.

Cenerentola porta sul grande schermo la favola classica, abbellendola di piccoli cambiamenti e di qualche coinvolgente elemento umano, ma ancora rimanendo così prevalentemente fedele al classico Disney che in alcune inquadrature possiamo rivedere le celeberrime immagini che ancora oggi vivono nei nostri ricordi dell’infanzia. La reminiscenza non è un difetto, visto che, pur rimanendo fedele alla storia originale, Branagh racconta le vicende in modo così incisivo da non avere alcun dubbio né sul buon carattere della protagonista, oppure né sulle origini della cattiveria di Lady Tremaine. Oltre a dare finalmente un’accresciuta credibilità al misterioso principe Azzurro senza nome della fiaba, il film rende omaggio al comportamento del Re nonché suocero di Cenerentola così come ai piccoli amici a quattro zampe.

Il regista costruisce un racconto visivo che si serve al meglio del nucleo del materiale di partenza e lo sfrutta con grande intelligenza aggiungendo dettagli che rendono l’esile trama classica più articolata e più adatta a un lungometraggio. La Cenerentola del 2015 è un’opera autonoma rispetto le precedenti e sarà sicuramente una gioia per gli occhi e per il cuore di chi è bambino che ricorderà questi 90 minuti ricchi di splendida magia cinematografica. L’unico difetto che potrebbe essere riscontrato nel film è proprio il tono condizionato dalle giovani aspiranti principesse, Genoveffa e Anastasia ma nonostante questo, il film dà soddisfazione anche ai grandi, con una grandiosa, splendida e cattivissima Cate Blanchett, che, con buona pace di chi sta dalla parte dei buoni e, anche grazie ai suoi straordinari costumi – l’effetto speciale più piacevole-, riesce a mettere in ombra sia la bella Cenerentola, interpretata dalla deliziosa Lily James, sia l’affascinante principe azzurro, Richard Madden, che sembra uscito proprio da una favola con il suo sorriso smagliante e i suoi grandi occhi azzurri e sinceri.

L’attuale messaggio di Cenerentola non riguarda i sogni; il suo motto non è più “i sogni son desideri”, ma “sii coraggiosa e sii gentile”, un comportamento ben accolto considerando il desiderio di questo messaggio e la necessità che c’è nel mondo di oggi di gentilezza e tolleranza. Applausi alla piacevole Fata Madrina, Helena Bohnam Carter, che con un buon utilizzo della CGI, farà delizierà tutte le spettatrici che sognano un abito da favola.

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RECENSIONE CINEMATOGRAFICA a cura di Lorenzo Lars Vallot, New York

TRADUZIONE a cura di Lorenzo Lars Vallot, New York